
Quella notte è stato Luca a cambiare tutto, sulle mille volte dove i nostri compagni ci ostacolano e ci criticano in questa attività, ce ne sono altrettante dove davvero credono in noi, ci vedono più lungo e ci scuotono dagli strati di lavaggi mentali e frasi motivazionali che ci hanno fatto perdere la capacità di valutare le situazioni in modo oggettivo.
Questa è la storia di quando, un anno fa, ho deciso di cambiare Network, la mia scelta migliore.
So bene quanto sia doloroso e spaventoso per un Networker professionista, mediamente navigato com’ero io, cambiare l’azienda con la quale collabora.
Significa ricominciare da capo.
Significa dover dare delle spiegazioni a chi ti segue da tempo.
Significa dover fare i conti con una perdita di persone nel tuo team.
Significa accettare che le tue upline, se ti va bene, ti offendano o, se ti va male (come è successo a me), ti facciano cyber bullismo.
Significa dover provare prodotti nuovi, imparare un piano marketing diverso.
Ma al di là di questo, tutto rimane. Io sono rimasta. Girlboss è rimasto.
Mi sono rifiutata fin da subito di cambiare metodo di lavoro, uniformarmi al mio gruppo di appartenenza, seguire la mia sponsor, l’ho scelta per tutt’altri motivi o forse perché le persone a volte sono brave a farsi vive nella nostra vita al momento giusto.
Io non ho scelto questo.
Ho scelto i fatti, dati concreti, elementi che ormai, dopo la mia esperienza in questo settore e tanti amici in network diversi con cui ho sempre amato confrontarmi, ho imparato a valutare con precisone.
Vi invito ad informarvi sempre, con attenzione, su alcuni di questi, perché la mia storia possa essere utile anche voi nel caso vi ritrovaste nella mia vecchia situazione.
E’ molto semplice, basta rispondere sinceramente a 10 domande di base:
- Ma io, questi prodotti, li userei davvero nella mia vita quotidiana anche se non collaborassi con questa azienda?
- Sposterei le mie scelte d’acquisto qui o peserebbe sulle mie finanze? Qualcuno che non mi conosce di persona, ma mi segue sui social, li comprerebbe volentieri o ci penserebbe più e più volte? Costano troppo o sono troppo a buon mercato?
- I prodotti sono abbastanza variegati da potermi permettere di attrarre diversi tipi di clienti o distributori, con gusti ed abitudini diverse e poter andare incontro a diverse esigenze o stagionalità?
- Mi richiedono di fare magazzino o anticipare i soldi o è tutto online e posso vendere senza impegno ovunque, anche al di fuori dell’Italia?
- Ho la possibilità di guadagnare bene fin da subito se mi do da fare o devo aspettare tanto tempo prima di riuscire a crearmi una rete di distributori o clienti?
- Il piano marketing mi permette di poter monetizzare in base alle mie capacità in questo settore o devo solo essere un grande commerciale o un grande team leader?
- Mi chiedono di cambiare chi sono? Mentire? Svendere il mio profilo? Seguirli o restare a piedi? Dire e fare cose che non si adattano a me e di cui non andrei orgogliosa?
- L’azienda guadagna sui pacchetti d’entrata delle persone che si iscrivono o sul mio lavoro? Mi richiede di fare degli acquisti personali fissi o sono libera di decidere?
- Si tratta di una start up o di un’azienda consolidata alla quale posso affidare il mio futuro senza la preoccupazione che chiuda? E’ abbastanza giovane da permettermi di crescere insieme a lei?
- E la formazione? E’ solo un parolone per accalappiarmi ma poi si rivela un fuoco di paglia, piena di tecniche obsolete e informazioni raffazzonate o posso contare su qualcuno e le migliori e più moderne strategie sul mercato, senza che io debba pagare nulla?
Ecco, questa per me è stata la base. Ovvio che per un professionista del settore c’è molto altro da valutare, ma la risposta a queste domande è proprio quel che basta per capire se si è nel posto giusto oppure no, se stiamo affidando i nostri sogni, il nostro tempo e il nostro denaro alle persone giuste oppure se dobbiamo aprire gli occhi, come ho fatto io in quella famosa sera.
Non voglio concludere questo articolo facendo l’elenco di ciò che ho creato qui insieme al mio Team, anche se alla fine sono i risultati che parlano, non le opinioni, sono le quasi 2.000 persone che lavorano insieme a me, l’essere esattamente a metà strada per la qualifica in assoluto più ambita di tutto il piano marketing, il Diamante, in 1 solo anno, l’aver raggiunto guadagni (che qui per ovvi motivi non posso quantificare) che mi sarei sognata, che sono paragonabili a professioni blasonate o imprenditoriali.
Ma è questo che mi è successo ed è stato così solo qui.
Ora vi chiederete:
Ma allora perché di così tante persone che lavorano per la tua stessa azienda solo poche hanno raggiuto quello che hai raggiuto tu? Perché ce ne sono ancora così tante che mandano messaggi indesiderati o lavorano in modo poco etico?
Beh, perchè i miei risultati sono personali, non sono una garanzia. Sono frutto del mio impegno, della mia energia, della mia costanza e dal tempo che ho dedicato alla mia attività.
E poi perché siamo tutte persone diverse e noi scegliamo prima di tutto le persone con cui lavoreremo, non solo l’azienda, le persone dalle quali impareremo, con cui collaboreremo.
E per scegliere le persone, purtroppo, non c’è un metodo, non ci sono 10 domande a cui rispondere, ma c’è la pancia, l’istinto e le sensazioni di pelle.. non dimentichiamole mai!
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