
Ti ricordi di quando giocavi a nascondino?
Anche se sapevi di essere più lenta di quella che contava,
anche se avevi paura di essere presa mentre correvi in salvo,
anche se non avevi la certezza di fare tana,
sapevi che prima o poi saresti dovuta uscire dal tuo nascondiglio.
E mentre ci restavi, avevi comunque l’ansia di essere scoperta… vero?
Adesso spiegami cos’è cambiato da allora…
A cos’è servito crescere,
diventare una donna e
magari diventare anche una mamma
se ancora ti nascondi,
se ancora resti paralizzata dalla paura,
se ancora rimandi la tua corsa.
A cosa è servito il dolore,
le esperienze,
le delusioni,
i sorrisi,
le emozioni,
le frustrazioni,
l’eccitazione,
i rimpianti…
Te ne rendi conto vero?
Lo senti quel groppo allo stomaco che ti coglie in castagna mentre leggi queste parole…
Ecco allora sei ancora lì,
la bimbetta impaurita nell’angolino che spera di poter evitare i rischi e le brutture della vita,
evitandole però anche tutte le cose belle che nel frattempo potrebbe incontrare.
Sei quella?
Sappi che una volta lo eri e basta,
non potevi fare altrimenti,
ma ora, se lo sei ancora,
è perché hai voluto esserlo…
Ora stai consapevolmente scegliendo di essere l’ombra di te stessa,
di vivere a metà,
di gettare ore delle tue giornate ogni giorno per qualcosa che non ami fare.
Quanto tempo pensi di avere a disposizione?
Quante vite credi di poter ancora vivere?
Non ti è bastato tutto quello che è successo al mondo in questi 2 anni per farti saltare in piedi sulla seggiola a gridare: BASTA CAZZO!
BASTAAAA!!!
È ora di vivere,
non di sopravvivere.