Per nostro Figlio…

Amore mio ormai scrivo i post come fossero lettere per te.

Perché ti immagino già, quando sarai più grande, a scorrere indietro i profili di mamma e papà per vedere quello che hanno fatto per te, per regalarti una vita meravigliosa ed essere orgoglioso di noi.

Tra 3 mesi compirai 11 anni e siamo riusciti a farti un regalo incredibile per il tuo giorno speciale, che trascorreremo tutti insieme in quello che, ormai, è da tutti considerato il posto più bello del mondo.

Io e papà non siamo nati ricchi, facciamo parte di quella generazione che vedevano poco i loro genitori, perché si facevano un mazzo come una capanna al lavoro e risparmiavano ogni centesimo per garantirci un futuro.

Siamo stati felici in un’epoca che non era ancora stata invasa dai videogiochi, i social media e Internet.

Noi vivevamo per strada, con un pallone sotto al braccio, suonando i campanelli di casa per chiamare gli altri a giocare.

Noi andavamo in vacanza 1 sola volta all’anno, quando le fabbriche erano chiuse, mangiavamo pane e latte al mattino e non avevamo nessun problema a metterci i vestiti dismessi di parenti, amici e vicini di casa.

Forse siamo stati una delle ultime generazioni a vivere così e, da grandi, abbiamo visto il mondo cambiare.

C’è chi ha potuto vivere ancora bene con un lavoro da dipendente e chi si è messo in proprio.
Ma con l’arrivo dell’Euro e il cosiddetto progresso, farei soldi ed avere un posto fisso è diventato sempre più difficile.

Io e il tuo papà ci abbiamo provato…
Ma 5 anni fa abbiamo preso una strada diversa: anziché combatterlo e rifiutarlo questo cambiamento, l’abbiamo assecondato e sfruttato.

Siamo partiti completamente da zero e in 4 anni ci siamo creati un business digitale a 5 cifre mensili e una libertà che mai avremmo pensato di godere a soli 40anni.

Questo è quello che ti regaliamo e che ti lasceremo in eredità, questo è quello che abbiamo voluto per la nostra vita e per la nostra famiglia, questo è quello che chiunque abbia voglia di imparare e mettersi in gioco sul serio potrebbe raccontare ai suoi figli, un giorno.

Perché mamma deve lavorare…

Manu Fantini, 20Mag'19-120Mi sento di iniziare questo articolo dicendovi che è forte e prende posizione in merito al mondo lavorativo femminile, perchè vorrei darvi uno spunto di riflessione, aperto e libero da pregiudizi, sul nostro ruolo ed i nostri diritti di donne e di mamme.

Mi piacerebbe moltissimo sapere come la pensate, quindi sentitevi libere di commentare questo articolo qui sotto.

 

Tutto è nato dopo aver ascoltato una bellissima diretta Facebook con il mio Team, in cui era ospite Stefania Lo Gatto, una donna, una mamma ed un’imprenditrice che stimo moltissimo e che non ha paura di dire ciò che molte di noi tendono a non dire o addirittura a non pensare, perché i sensi di colpa ci seppellirebbero.

Probabilmente non tutti conoscete Stefania, ma è la donna Networker più influente al mondo e nonostante la posizione a cui è arrivata ha saputo mantenere una caratteristica rarissima da trovare, soprattutto in questo settore: è rimasta molto terra terra, sorprendentemente disponibile e davvero legata alla donna che era all’inizio, quando non era nessuno, quando, come molte di noi, faticava per arrivare a fine mese e doveva lavorare sodo per mantenere i suoi 3 figli dopo un brutto divorzio.

 

Io tendo a non idolatrare mai le persone, ma è la seconda volta che ascoltare le sue parole mi ha dato una forza incredibile ed una visione molto più ampia ed insolita della mia vita da mamma.

Vorrei riportarvi le sue parole di seguito:

 

“Non abbiate sensi di colpa.

Anche a me all’inizio è capitato di essere al telefono mentre il mio bimbo mi chiamava, ma in quel momento non avevo tempo di ascoltarlo oppure, per riuscire a portare a casa quei 200$ in più che mi servivano a fine mese, mi chiudevo un attimo in bagno per concentrarmi e portare a termine il lavoro.

Ogni volta mi veniva un senso di colpa pazzesco e non mi sentivo una brava mamma, come tutte le volte che alla sera davo i corn flakes o pane e nutella ai miei figli al posto della cena oppure li portavo con me alle riunioni o magari li lasciavo troppo tempo con l’ipad in mano.

Io all’inizio ero da sola e dovevo fare tutto io, mentre ora le mamme che iniziano hanno a disposizione meeting dappertutto e tantissimo materiale online!

Però non lasciate che i vostri figli diventino le vostre scuse, ma rendeteli il vostro perché, la vostra forza.

Io magari non ho visto tante partite dei miei figli, ma li ho aiutati a mostrar loro cosa si può conquistare nella vita con l’impegno ed il duro lavoro.

Io, che ora viaggio molto, spesso non li vedo e la cosa ovviamente non mi piace, ma il bello di questo lavoro è che poi quando ci sono posso fare tutto con molta più libertà e godermi davvero il tempo che passo con loro. Se è vero che il denaro non fa la felicità, di certo aiuta, come ad esempio per fare dei viaggi, delle nuove esperienze di vita e crearsi dei bei ricordi.

Sì, c’è una fase di sacrificio iniziale, ma per la quale verrete ripagate, soprattutto se lo fate proprio per i vostri figli e se iniziate ad approcciare questa attività con più qualità: la qualità sopperisce alla mancanza di tempo. Se iniziate a migliorare le vostre competenze, imparate ad ascoltare le persone che avete davanti ed imparate a gestire in modo ottimale il vostro tempo, avrete già fatto il 90%”.

 

Devo ammettere che questa visione a lungo termine dell’educazione dei figli mi appassiona, non fermandosi a pesare solo il tempo che passiamo con loro ora, ma anche quello che potremo passare in futuro, il tipo di insegnamento che potremmo dare loro con il nostro esempio, dell’inseguire i propri sogni ed essere disposti a pagare il prezzo necessario per raggiungerli.

Probabilmente questa è una mentalità particolarmente esterofila che fa parte di me, ma che non trova molto riscontro qui nella mia terra, ma il mondo sta cambiando tanto velocemente che non so più se continuare a credere ai vecchi cliché o imparare a costruirmene dei nuovi.