
Stamattina ho letto una poesia bellissima, la traduco in italiano:
“Sono timida .
Non mi piace essere vista per come appaio, non vengo bene in foto.
Voglio che gli altri vedano me, per come sono o magari per come diventerò.
Vorrei che vedessero in me qualcosa che io ancora non noto, che vedessero qualcosa di più che un corpo ed un sorriso”.
Buffo che abbia scelto questa foto per parlarne, no?
Sì ero timida anch’io o meglio… lo sono ancora per certi versi, per questo ho scelto di iniziare a lavorare sui social:
mi sentivo protetta dallo schermo, perché se quello che dicevo non era venuto bene potevo cancellarlo e rifarlo, perché nel parlare ad un telefono non usciva il panico di essere un libro aperto davanti alle persone…di persona!
Sapevo tutto questo, ma lo stesso era ancora la mia testa a bloccarmi:
“Cosa penseranno di me se dico questo o scrivo quest’altro? Come posso sembrare, che idea si faranno di me? Mi troveranno interessante o stupida? E se non sono convincente? Non sono esperta? Non sono spigliata?”
Così non facevo nulla. Stavo ferma a crogiolarmi nell’immaginare le opinioni degli altri, come se avessero un qualche cavolo di diritto di condizionare il mio lavoro, il mio denaro e le mie scelte.
Ho fatto dipendere la mia vita dagli altri, ma alla fine IO ero triste, non loro. A loro non gliene fregava un bel cavolo di niente di cosa facessi, perché solo io ci davo così tanta importanza?
Se la mia testa è mia allora io ne devo diventare padrona. Padrona dei miei pensieri, delle mie credenze, delle me insicurezze. Padrona di sbagliare e dire cavolate, chissenefrega!
Il 90% degli sbagli che tanto ci spaventano non cambiano la nostra vita, ma quello che ci impediscono di fare ooooh sì…altroché se la cambiano.
Pensaci.
Ripetitelo in testa. Ogni giorno se serve. Scrivilo sullo specchio. Tatuatelo sulla pelle.
Convinci tu la tua testa. Educala. Coccolala.
Provaci e soprenditi. Se lo fai una volta, potrai farlo due e potrai farlo per sempre.