Il caffè in dieta: istruzioni per l’uso

#BlogpostIo adoro il caffè, soprattutto quello al ginseng: è un pausa, un piccolo e semplice piacere, il momento in cui, da bravi italiani, stacchiamo la spina e magari socializziamo un pò… peccato che il nostro caffè sia così breve!!!

Ho sentito tante informazioni discordanti sul caffè, soprattutto quando si decide di seguire un regime alimentare controllato o una detox, quindi avevo bisogno di fare un pò di chiarezza: insomma, il caffè, fa male o fa bene?

Conosco moltissime persone, tra cui i miei stessi famigliari, che accusano segni di stanchezza e mal di testa se non lo assumono almeno una volta al giorno, chi non si alza dal letto e non riesce a svegliarsi del tutto se non lo beve la mattina, altri, invece, non possono farne a meno perché altrimenti non digeriscono.
Ho quindi raccolto un pò di FaQ che sicuramente vi saranno passate per la testa 😉

Quante tazze al giorno?

Il caffè e il tè senza zucchero hanno poche calorie quindi possono tranquillamente essere assunti anche a dieta. Tuttavia è comunque una buona abitudine non abusare delle bevande nervine, che potrebbero influire negativamente sul nostro sistema nervoso e sulla pressione arteriosa. E’ molto importante, inoltre, scegliere con cura il dolcificante: meglio evitare lo zucchero bianco raffinato, a favore dei dolcificanti naturali.

La quantità ideale da assumere sono tre tazzine al giorno, da diminuire se, in contemporanea, si assumono altre bevande eccitanti.

Il caffè brucia i grassi?

Sfatiamo falsi miti: il caffè ha poche calorie, aiuta a fermare la fame, ma non fa dimagrire nè brucia i grassi. E’ tuttavia dimostrato che elevate quantità possono accelerare il metabolismo per l’effetto delle xantine. Non bisogna, però, trascurare il fatto che la caffeina possa a sua volta essere responsabile di tremori, nervosismo e tachicardia.

Inoltre, ancora una volta, bisogna tener conto dell’apporto calorico di una tazzina, che non supera le 2 calorie se non si aggiunge lo zucchero, mentre con un cucchiaino di zucchero raggiungiamo le 20 calorie.

Quale dolcificante scegliere?

Se si bevono un paio di tazzine al giorno, si può tranquillamente usare lo zucchero, a meno che non siate diabetici. Io consiglio sempre di usare lo zucchero di canna grezzo, che è nettamente diverso da quello tradizionale in commercio, perchè è veramente poco dolce. Molto spesso, infatti, lo zucchero di canna è semplicemente zucchero caramellato, quindi non facciamoci ingannare! In alternativa si può usare il fruttosio, ma ricordandosi che è calorico quanto lo zucchero, solo che, essendo più dolce, se ne usa di meno. Altre opzioni sono la stevia, che però tenderà a modificare leggermente il gusto del caffè perchè ha un sapore tendente alla liquirizia e lo sciroppo d’agave. Infine potete usare anche il “trucchetto” di macchiare il caffè con il latte, soprattutto quello di riso, di cocco o di mandorla, per renderlo più dolce al palato.

Meglio quello filtrato o l’espresso?

Come avrete capito, spesso per me una mini tazzina di espresso è troppo poco, soprattutto a colazione o in pausa, quindi amo anche alternarlo con il caffè americano. E’ effettivamente una questione di gusti. Attenzione, però, che un caffè americano non è per forza un caffè annacquato: una tazza  filtrata all’americana ha il doppio di caffeina di una tazzina di espresso!

Ma quali sono gli effetti positivi, allora?

Oltre all’effetto stimolante sul metabolismo, il caffè contiene degli acidi che contrastano i radicali liberi e svolgono, quindi, una funzione anti-invecchiamento.
Il caffè, poi, dà energia perché agisce sul sistema nervoso centrale e aumenta di circa il 10% la velocità di elaborazione del cervello. In ogni caso è bene ricordare che se si esagera, si rischia il “caffeinismo”, una sindrome che porta insonnia, palpitazioni cardiache, vampate di calore al viso e sudorazione.
Alcuni studi, inoltre, confermano che il caffè aiuta chi ha problemi di respirazione perchè dilata i bronchi e svolge un’azione protettiva contro le patologie del fegato.

 

A conclusione, rimango sempre sul mio mantra alimentare: scegliere un pò di tutto, ma di buona qualità e senza mai esagerare 😉

Gli effetti dei dolcificanti sul corpo

Effetti dello zucchero sul corpoOrmai sapiamo bene tutti che lo zucchero non è sano, soprattutto se lo assumiamo in quantità eccessive, ma i dolcificanti artificiali sono la risposta? Probabilmente no. Anche se ogni tanto uso alcuni dolcificanti naturali non calorici, in linea di massima cerco di evitare tutti i dolcificanti artificiali.

Quali sono i dolcificanti artificiali?

I dolcificanti artificiali sono dolcificanti sintetici derivanti ​​da processi chimici, ma possono anche essere ottenuti ​​da fonti “naturali”, ma sono comunque altamente elaborati. Sono 6 i dolcificanti artificiali approvati: saccarina, aspartame, acesulfame potassio (Ace-K), sucralosio, neotame e advantame. Questi sono fino a 20.000 volte più dolci dello zucchero, ma contengono poche o nessuna caloria.

I dolcificanti artificiali possono essere trovati in molti alimenti industriali confezionati, specialmente quelli che riportano sull’etichetta “senza zuccheri aggiunti”.

Che influenza hanno questi dolcificanti sul corpo? Vi elenco quanto ho trovato dalle mie ricerche:

Appetito e aumento di peso
Gli esseri umani hanno una naturale capacità di regolare calorie e peso in base al gusto e alla consistenza del cibo. Ad esempio, da bambini impariamo che il sapore dolce e la consistenza densa del latte materno significa che stiamo ingerendo calorie.

Gli studi hanno rilevato che l’ingestione di dolcificanti artificiali può interferire con questo tipo di segnale e causare l’introduzione di un eccesso di cibo. Infatti, mangiare cibi o bevande che sono dolci ma non contengono calorie, induce il cervello a pensare che possiamo continuare a mangiarne, provocando quindi un facile aumento di peso.

Insulina e zucchero nel sangue
È possibile che anche lo zucchero nel sangue venga influenzato dai dolcificanti artificiali. Quando mangiamo qualcosa che contiene zucchero, il nostro corpo riceve il segnale di produrre insulina (che elimina lo zucchero per essere metabolizzato o immagazzinato come grasso). Se mangiamo qualcosa contenente dolcificanti artificiali, il corpo rilascia insulina ma poi non ha zucchero da gestire e ciò può causare un basso livello di zucchero nel sangue.

A sua volta, il basso livello di zucchero nel sangue causa le famose voglie di dolci o carboidrati semplici, che ci portano sulle montagne russe del livello di zuccheri nel sangue.

 

Dolcificanti naturali a zero calorie
E’ chiaro che i dolcificanti artificiali non sono la scelta migliore, ma per quanto riguarda quelli naturali?

Gli edulcoranti naturali a basso contenuto calorico (come la stevia, l’eritritolo e lo xilitolo) non sono artificiali, ma possono ancora presentare alcuni inconvenienti. Ad esempio, la polvere di stevia è altamente elaborata, ma si può scegliere di usarla come trattamento occasionale.

Conclusioni
I dolcificanti artificiali possono condizionare le persone a desiderare cibi dolci, rispetto a cibi nutrienti. Ad esempio, la stimolazione dei recettori dello zucchero (dal consumo di cibi dolci) ci può rendere meno sensibili alla dolcezza. Ciò significa che le cose meno intensamente dolci sembrano non avere più un buon sapore (la frutta non ha un buon sapore e le verdure hanno un sapore semplice).

Ciò comporta una perdita in salute, poichè stiamo evitando cibi nutrienti a favore di cibi dolci ipocalorici. Il peso, quindi, può essere un segno di salute ma non è l’unico. Una persona può essere magra ma comunque poco sana!

Ciò che sicuramente mi porto a casa da ciò che ho letto è che dobbiamo imparare a gustare i cibi senza aggiungere ulteriore dolcezza. Cerchiamo di scegliere cibi nutrienti e piccole quantità di dolcificanti naturali come il miele o lo sciroppo d’acero, ma cercando di mantenerli al minimo 🙂